Weightlifting

Il weightlifting, o più propriamente olympic weightlifting (od olympic-style weightlifting), è uno sport basato sulla capacità di forza espressa nel gesto di sollevamento.
In questa disciplina, gli atleti competono su chi è in grado di alzare da terra e fin sopra la testa il sovraccarico maggiore, rispettivamente costituito da un bilanciere olimpico caricato a dischi di ghisa regolamentari.
Le modalità di sollevamento o alzata sono due, chiamate genericamente olympic lifts (sollevamenti olimpici):
• Snatch (strappo);
• Clean and jerk (slancio).

Lo snatch è una tecnica di alzata che, da una posizione iniziale di deadhlift a presa larga, prevede di sollevare il bilanciere fin sopra la testa in un unico movimento, passando prima per un overhead squat position e terminando con la spinta di gambe fino alla completa estensione (ma senza dividere in due il movimento).

Il clean and jerk è un sollevamento combinato (clean + jerk) di due movimenti. La posizione di partenza è sempre di deadhlift a presa larga. Da qui si esegue prima il clean, che prevede di caricarsi il bilanciere al petto (all’altezza delle clavicole/spalle) eseguendo un front squat; in seguito avviene il jerk, che altro non è che una spinta verso l’alto del bilanciere accompagnata da un movimento di gambe simile ad un balzo – che sia con un piede davanti all’altro, o con un piede di fianco all’altro.

Il weightlifting può essere intrapreso a tutte le età.
I giovani possono approcciarsi ai sollevamenti olimpici già prima della maggiore età – anche in età adolescenziale – seguendo un programma di preparazione che gli consenta uno sviluppo corporeo armonico e completo.
I vantaggi del weightlifting sono numerosi. Il primo fra tutti è senz’altro quello del guadagno di forza, intesa come forza massimale, forza esplosiva e forza dinamico-funzionale.
La massa muscolare aumenta di conseguenza, ma il lavoro con i sovraccarichi è molto diverso da quello del bodybuilder – anche se gli allenamenti prevedono di splittare i movimenti di gara in esercizi comuni a molte altre attività (squat, deadlift, shoulder press ecc.).
Seguono vantaggi in termini di mobilità della caviglia, dell’articolazione coxo-femorale e della gleno-omerale.
Tutti i muscoli coinvolti guadagnano flessibilità ed elasticità. La schiena e le spalle, se l’attività non viene estremizzata, ne traggono vantaggio.
Il quadro generale “cozza” parecchio con l’immaginario comune, nel quale la disciplina viene spesso associata ad un aumentato rischio di infortuni muscolo-articolari. In realtà non è così.
Certo, la competizione spinge l’atleta a cercare sempre il massimo delle proprie performance; lavorando molto sulla forza e sulla balistica, qualche rischio è da mettere in contro.
D’altro canto, non deve nemmeno passare l’idea che il weightlifting sia solo ed esclusivamente incentrato sul sollevamento estremo.
Al contrario, esiste una vastissima preparazione generale nella quale si curano la mobilità articolare, la flessibilità e l’elasticità muscolare, e soprattutto la tecnica.
Peraltro, anche la ricerca di forza pura segue una progressione ben precisa, ragionata e molto sicura; poi, ovviamente, sta tutto nella coscienza di chi insegna e, soprattutto, di chi si allena.